Nel mondo della sicurezza informatica, una delle minacce più insidiose è quella che sfrutta l’identità delle forze dell’ordine per manipolare e intimidire. Le immagini che ho analizzato mostrano due esempi inquietanti di phishing psicologico, mascherati da comunicazioni ufficiali dei Carabinieri. Ma attenzione: si tratta di truffe ben orchestrate, pensate per colpire la parte più vulnerabile dell’utente la paura.

Analisi dei falsi documenti:
Le due immagini presentano caratteristiche ricorrenti:
- Intestazioni istituzionali: Ministero dell’Interno, Comando Carabinieri, Europol, Interpol.
- Accuse gravissime: pedopornografia, cyber-infiltrazione, traffico sessuale.
- Minacce di arresto: si parla di mandato, iscrizione al registro dei sex offenders, coinvolgimento della Procura.
- Richiesta di giustificazioni via email: a indirizzi non ufficiali, come
mail@serviziocarabinieri.com.
Questi elementi sono progettati per generare panico e spingere la vittima a rispondere impulsivamente, magari fornendo dati personali o effettuando pagamenti.
Come funziona la truffa:
Questa è una classica operazione di phishing ad alta pressione, che sfrutta:
- La fiducia nelle istituzioni
- La paura di conseguenze penali
- La scarsa alfabetizzazione digitale
Il truffatore punta a:
- Ottenere informazioni sensibili
- Installare malware tramite allegati o link
- Estorcere denaro per “evitare il processo”
Analisi tecnica e segnali d’allarme:
Da ethical hacker, ecco cosa ho notato:
- Firma digitale falsa: “Firmato Digitalmente da: SALVATORE LUONGO” è una simulazione, non verificabile.
- Data futura: il documento è “legalizzato in data: 2025”, un dettaglio che può confondere ma è tecnicamente sospetto.
- Leggi inventate o distorte: la “legge 390-1 del marzo 2007” non esiste nel codice penale italiano.
- Indirizzi email non istituzionali: nessuna forza dell’ordine usa domini generici o non verificabili.


Come proteggersi
Ecco le contromisure che consiglio:
- Controlla sempre il dominio dell’email Le email ufficiali terminano con
.gov.it,.carabinieri.it, o.poliziadistato.it.
- Non cliccare su link o allegati sospetti Se hai dubbi, apri un browser in incognito e cerca il mittente.
- Segnala il messaggio alla Polizia Postale Puoi farlo tramite www.commissariatodips.it
- Usa un antivirus aggiornato e un firewall attivo Protezione in tempo reale è fondamentale.
- Diffida da comunicazioni via email per reati gravi Le forze dell’ordine non notificano accuse penali via email.
Ulteriori informazioni:
Queste truffe non sono solo un attacco alla sicurezza informatica, ma anche alla dignità delle persone. Il mio consiglio da ethical hacker è semplice: non reagire con paura, ma con consapevolezza. Se ricevi un messaggio simile, non sei solo. Parlane, condividi, e aiutiamo insieme a rendere il web un posto più sicuro.

