TRUFFA WhatsApp: Condivisione dello schermo in pericolo

WhatsApp sotto attacco: la nuova truffa che sfrutta la condivisione dello schermo mette a rischio i dati bancari degli utenti. Meta corre ai ripari con un avviso automatico.

Nel panorama sempre più insidioso della cybersicurezza, anche le funzioni più comuni delle app di messaggistica possono trasformarsi in strumenti di raggiro. WhatsApp, utilizzata da miliardi di utenti, è oggi al centro di un’allerta lanciata da Meta: la condivisione dello schermo durante le videochiamate è diventata il nuovo vettore di attacco preferito dai truffatori digitali

Il logo di WhatsApp presenta una nuvoletta verde con un'icona di telefono bianco all'interno, accompagnata dal testo "WhatsApp" in verde. È un design immediatamente riconoscibile, proprio come la popolare funzione "stati di WhatsApp" che mantiene gli utenti connessi ed espressivi.

La tecnica della truffa: social engineering in tempo reale

I criminali informatici si spacciano per operatori bancari, tecnici di supporto o rappresentanti di enti pubblici. Con tono urgente e rassicurante, inducono la vittima ad avviare una videochiamata e a condividere lo schermo del proprio dispositivo. Una volta ottenuto l’accesso visivo, possono:

  • Osservare codici OTP, notifiche bancarie e credenziali salvate
  • Monitorare movimenti su app finanziarie e wallet digitali
  • Rubare informazioni personali, foto, documenti e dati sensibili

Il tutto avviene in tempo reale, sfruttando la fiducia e la pressione psicologica. La vittima spesso non si rende conto che sta mostrando l’intero contenuto del proprio dispositivo a un malintenzionato.

La risposta di WhatsApp: avviso automatico anti-truffa

Meta ha introdotto una nuova funzione di sicurezza: un avviso che si attiva nel momento esatto in cui l’utente tenta di condividere lo schermo con un contatto non verificato. Questo alert ricorda che:

  • Chi osserva lo schermo può vedere ogni contenuto, inclusi dati bancari
  • La condivisione con sconosciuti può esporre a furti di identità e frodi
  • È fondamentale verificare l’identità del contatto prima di procedere.

Questa misura è stata implementata a fine ottobre 2025 e rappresenta un passo importante verso una maggiore consapevolezza digitale.

Analisi da ethical hacker: perché questa truffa è così efficace

Dal punto di vista tecnico e psicologico, questa truffa sfrutta:

  • L’assenza di barriere visive: lo schermo condiviso è una finestra aperta su tutto il dispositivo
  • La fiducia nell’interfaccia familiare: WhatsApp è percepita come sicura, quindi abbassa le difese
  • La pressione emotiva: richieste urgenti e scenari di emergenza simulati spingono all’azione impulsiva

Come ethical hacker, è evidente che la mancanza di educazione digitale e di avvisi contestuali ha favorito l’escalation di questi attacchi. L’introduzione dell’alert è un buon inizio, ma servono campagne didattiche e strumenti di verifica più robusti.

Consigli pratici per utenti e formatori:

  1. Mai condividere lo schermo con contatti non verificati
  2. Bloccare e segnalare chiunque chieda di farlo con urgenza
  3. Educare gli utenti su cosa viene esposto durante la condivisione
  4. Utilizzare password manager e autenticazione a due fattori
  5. Monitorare i log di accesso e le attività sospette post-videochiamata

Ulteriori informazioni:

Questa truffa dimostra che la sicurezza non è solo una questione di tecnologia, ma di educazione. Come blogger e divulgatore, il mio compito è rendere visibili queste dinamiche e offrire strumenti concreti per difendersi. La condivisione dello schermo non è un gesto banale: è un atto che può compromettere l’intera identità digitale.

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