Antivirus Attuali vs NextGen – Qual è la Scelta Migliore?

Nel panorama della cybersecurity, proteggere i propri sistemi da minacce informatiche è diventato fondamentale. Gli antivirus tradizionali hanno rappresentato per anni la prima linea di difesa contro malware, ransomware e altre forme di attacco. Tuttavia, l’evoluzione delle minacce ha spinto lo sviluppo di soluzioni più avanzate: i cosiddetti antivirus NextGen. Ma quali sono le differenze tra queste due tecnologie? Qual è la scelta più adatta per utenti e aziende nel 2025?

Antivirus tradizionali: La difesa basata su firme:

Gli antivirus classici si basano principalmente su un database di firme digitali, ovvero sequenze di codice note associate a specifici malware. Quando un file viene eseguito, l’antivirus lo confronta con le firme presenti nel proprio database. Se trova una corrispondenza, blocca l’esecuzione del file dannoso.

Questo approccio, per quanto efficace in passato, presenta oggi dei limiti evidenti. Le nuove minacce informatiche sono spesso inedite, polimorfiche (cioè capaci di mutare il proprio codice) o distribuite in maniera mirata, rendendo la rilevazione basata su firme obsoleta in molti casi. Inoltre, gli aggiornamenti delle firme devono essere costanti e tempestivi, il che lascia una finestra di vulnerabilità in caso di attacchi zero-day.

Antivirus NextGen: Intelligenza Artificiale e comportamento

Gli antivirus di nuova generazione (NextGen) non si affidano unicamente alle firme, ma combinano tecnologie come il machine learning, l’analisi comportamentale, il cloud computing e la threat intelligence in tempo reale.

In pratica, invece di cercare un’impronta conosciuta del malware, questi sistemi analizzano il comportamento dei file e dei processi in esecuzione. Se un’applicazione tenta di accedere a zone critiche del sistema, modificare il registro di sistema o comunicare con server sospetti, l’antivirus NextGen può intervenire anche se quella minaccia non è mai stata vista prima.

Questa capacità di identificare anche attacchi sconosciuti (zero-day) e APT (Advanced Persistent Threat) rappresenta un vantaggio enorme per le aziende e gli utenti più esposti a minacce evolute.

Pro e Contro di Entrambi gli Approcci:

CaratteristicaAntivirus TradizionaleAntivirus NextGen
Rilevamento minacce noteMolto efficace solo su virus creati sempliciEfficace
Rilevamento minacce nuoveLimitatoMolto efficace
Consumo risorseGeneralmente bassoPuò essere più elevato
Complessità gestioneSempliceRichiede competenze maggiori
AggiornamentiFrequentiMeno dipendenti da firme
CostiInferioreGeneralmente più elevato

Gli antivirus tradizionali restano una scelta valida per utenti domestici o realtà con budget limitati e un basso livello di esposizione. Tuttavia, per aziende, professionisti IT e chiunque gestisca dati sensibili, una soluzione NextGen è spesso indispensabile.

Il ruolo dell’Ethical Hacker nella valutazione:

Come ethical hacker, posso confermare che molti attacchi attuali sfruttano tecniche che passano inosservate ai tradizionali antivirus. Tecniche come il fileless malware, attacchi basati su PowerShell, persistence via Registry o Scheduled Tasks sono spesso rilevabili solo tramite analisi comportamentale e sandboxing avanzato. Strumenti NextGen come CrowdStrike, SentinelOne o Sophos Intercept X hanno dimostrato di individuare e bloccare minacce che un antivirus legacy avrebbe ignorato.

Ulteriori informazioni:

La scelta tra antivirus tradizionali e NextGen dipende molto dal contesto. Un approccio ibrido, in cui si combinano soluzioni endpoint avanzate con buone pratiche di sicurezza (patching, backup, MFA, monitoraggio), è la via più efficace. Tuttavia, per chi vuole essere proattivo e preparato alle minacce di oggi e domani, un antivirus NextGen rappresenta una scelta più lungimirante.

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