Come riconoscere il testo fatto da ChatGPT Tool e Tecniche

Nel panorama della cybersicurezza, distinguere contenuti generati da AI come ChatGPT è fondamentale, soprattutto per chi lavora come ethical hacker, linguista forense o analista OSINT. Riconoscere le traduzioni automatiche consente di evitare manipolazioni, diffusione di fake news o vulnerabilità nei sistemi basati su input linguistici.

Cos’è ChatGPT?

ChatGPT è un programma di intelligenza artificiale (AI) che capisce e risponde al linguaggio umano. È come una chat dove puoi scrivere domande, dubbi o idee, e lui ti risponde in modo naturale, come se parlassi con una persona.

Impara leggendo tantissimi testi da internet (libri, articoli, siti web) e usa quello che ha “letto” per dare risposte utili, spiegazioni chiare o anche solo fare due chiacchiere.

Può aiutarti a:

  • Spiegare concetti difficili
  • Tradurre testi
  • Scrivere email, articoli o post
  • Risolvere problemi di matematica o informatica
  • Fare brainstorming di idee

Ma attenzione: non ha emozioni, non è umano, e può anche sbagliare. È uno strumento, non una persona.

Pattern linguistici riconoscibili

Le traduzioni di ChatGPT, sebbene avanzate, presentano pattern prevedibili:

  • Sintassi troppo corretta: assenza di errori colloquiali o costruzioni idiomatiche innaturali.
  • Lessico neutro: tendenza a scegliere parole più comuni e neutre, evitando termini gergali o regionalismi.
  • Traduzione letterale di espressioni idiomatiche: es. “raining cats and dogs” → “piove cani e gatti”.

Tool per analisi del testo

Gli strumenti utili per analizzare se un testo è stato generato o tradotto da un’AI includono:

  • GPTZero / AI Text Classifier: analizzano la “perplessità” (perplexity) e la “burstiness” del testo.
  • DeepL Glossary Check: confronta traduzioni umane con quelle automatiche per verificare scelte terminologiche sospette.
  • Traccia stilistica: strumenti come JStylo permettono di confrontare lo stile di un testo sospetto con altri già noti.

Tecniche OSINT e metadati

Spesso i file tradotti conservano metadati rivelatori, come:

  • Nome software (es. OpenAI API, Office AI Translator)
  • Timestamp di creazione non coerenti
  • Lingua originale implicita nei tag di sistema

Analisi comparativa

Un ethical hacker può utilizzare approcci di reverse translation: re-tradurre il testo sospetto nella lingua originale e confrontare con fonti note. Differenze minime spesso indicano l’uso di un modello AI.

Honeypot linguistici

Nel penetration testing linguistico si possono inserire termini trappola o costruzioni ambigue: se una AI li traduce in modo errato o troppo letterale, è possibile identificarne l’origine non umana.

Ulteriori informazioni:

Riconoscere una traduzione automatica non è banale, ma è possibile combinando strumenti, intuizione e tecniche forensi. Per l’ethical hacker, queste competenze diventano vitali per distinguere un testo autentico da una manipolazione algoritmica.

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