Truffa Whatsapp e AI: falso allarme sulla privacy avanzata

Nel mondo della messaggistica cifrata, WhatsApp è spesso percepito come un baluardo della privacy. Ma quando l’intelligenza artificiale entra in gioco, la percezione cambia. E con essa, la diffusione di messaggi virali come questo:

“Cari amici, per vostra informazione: Importante per tutte le chat di gruppo!!! Da oggi l’AI è disponibile su WhatsApp e ha accesso a tutte le chat. Tutti i partecipanti a una chat di gruppo possono/devono attivare l’opzione ‘Privacy migliorata’. In caso contrario, l’intelligenza artificiale può leggere i messaggi di gruppo, vedere il numero personale del telefono, anche il profilo…”

Il messaggio prosegue con istruzioni per attivare una presunta opzione di protezione. Ma è davvero così? Analizziamo i fatti.

La funzione esiste, ma non fa ciò che il messaggio suggerisce

WhatsApp ha introdotto una nuova impostazione chiamata Privacy avanzata della chat, visibile nelle opzioni di gruppo. La schermata ufficiale chiarisce cosa comporta:

  • Impossibile salvare automaticamente i file multimediali nella galleria del dispositivo
  • Impossibile utilizzare le funzioni dell’IA come @Meta AI o il riepilogo dei messaggi non letti
  • Impossibile esportare la chat

Questa funzione non impedisce a WhatsApp di “leggere” le chat, perché le conversazioni sono già cifrate end-to-end. Piuttosto, disattiva l’interazione con le funzioni AI integrate e limita la condivisione esterna dei contenuti.

Analisi tecnica: cosa fa davvero questa impostazione

Dal punto di vista architetturale, la <<Privacy avanzata>> agisce come un flag locale che:

  • Disabilita le API AI per quella chat
  • Impedisce l’uso di @Meta AI e dei riepiloghi automatici
  • Blocca l’esportazione e il salvataggio automatico dei contenuti

Non modifica la cifratura, non cambia i permessi di accesso lato server, e non influisce sulla visibilità del numero o del profilo. In altre parole: non è una barriera contro l’AI invasiva, ma una disattivazione volontaria delle funzioni intelligenti.

Perché il messaggio virale è fuorviante

Il messaggio allarmistico contiene tre errori tecnici:

  1. L’AI non ha accesso automatico alle chat: le conversazioni sono cifrate e non leggibili da Meta AI senza interazione esplicita.
  2. Non esiste alcuna “lettura del numero personale” da parte dell’AI: i numeri sono visibili solo ai membri del gruppo, come sempre.
  3. La funzione “Privacy avanzata” non è obbligatoria né universale: è una scelta dell’utente, utile solo in contesti specifici.

Cosa fare davvero per proteggere la privacy:

Se vuoi agire in modo consapevole, ecco le azioni concrete:

  • Attiva la Privacy avanzata della chat nei gruppi dove non vuoi funzioni AI
  • Evita di interagire con @Meta AI se non vuoi che i tuoi messaggi vengano elaborati
  • Disattiva i backup cloud, che non sono cifrati
  • Controlla i permessi dell’app e limita l’accesso a fotocamera, microfono e contatti
  • Verifica la composizione dei gruppi, soprattutto se ci sono bot o account aziendali

Ulteriori dettagli:

Il messaggio virale ha sollevato un tema importante, ma lo ha fatto in modo impreciso. La vera difesa non è nel panico, ma nella comprensione tecnica. WhatsApp sta integrando AI, e lo fa in modo graduale. La nuova opzione di privacy avanzata è uno strumento utile, ma non magico Come hacker etico e blogger tecnico, il mio consiglio è chiaro: documenta, testa, verifica. La privacy non è un bottone da premere, è un ecosistema da controllare.

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