In un’epoca in cui ogni comunicazione passa da server centrali, app proprietarie e reti controllate, un nuovo strumento sta attirando l’attenzione del mondo tech, dei difensori della privacy e degli attivisti digitali: si chiama BitChat, ed è una app di messaggistica che funziona completamente offline, senza internet, Wi‑Fi, SIM o reti mobili.
BitChat – nota anche come Bitchat – è stata presentata ufficialmente il 28 maggio 2024, durante la conferenza Bitcoin 2024 a Nashville. L’annuncio è passato quasi inosservato tra le novità crypto della giornata, ma in poche settimane l’app ha conquistato l’interesse di migliaia di utenti in cerca di uno strumento di comunicazione decentralizzato, sicuro e anonimo.

Come funziona: il Bluetooth al centro della rete?
A differenza delle app di messaggistica tradizionali, BitChat non utilizza alcun server, né connessioni Internet. Si basa su Bluetooth Low Energy (BLE) per creare una rete mesh tra dispositivi. Ogni utente diventa un nodo attivo, in grado di inviare, ricevere e inoltrare messaggi ad altri dispositivi nelle vicinanze.
Questa rete distribuita permette ai messaggi di “viaggiare” da un utente all’altro tramite multi-hop, ovvero passaggi successivi da dispositivo a dispositivo, fino a raggiungere il destinatario. In ambienti urbani densi, dove sono presenti molti utenti, la comunicazione può arrivare a coprire centinaia di metri, senza alcun bisogno di rete.
Se il destinatario non è immediatamente raggiungibile, il messaggio viene conservato localmente fino a un massimo di 12 ore, in attesa che il percorso si ricrei. Una soluzione elegante e resiliente, pensata per ambienti ostili alla connettività.
Privacy totale: niente numeri, niente server, solo crittografia
BitChat è costruita attorno al concetto di massima privacy. Non richiede email, numero di telefono né credenziali di alcun tipo. Al primo avvio, l’app genera un identificativo casuale, che può essere rigenerato in qualsiasi momento. Nessuna informazione personale viene raccolta o conservata.
Dal punto di vista tecnico, la comunicazione è protetta da crittografia end-to-end usando AES-256-GCM per la cifratura e Curve25519 (X25519) per lo scambio delle chiavi. Anche se un messaggio venisse intercettato a metà del suo percorso, sarebbe illeggibile a chiunque non possieda la chiave privata del destinatario.
Tra le funzionalità più interessanti, figura anche una modalità “panic”, che consente all’utente di cancellare istantaneamente tutte le conversazioni e i dati locali con un solo gesto. Una funzione pensata per chi si trova in contesti ad alto rischio, come manifestazioni o paesi sotto regime autoritario.
Dove scaricarla: beta limitata, ma codice aperto:
BitChat è attualmente in fase beta e disponibile per iOS e macOS attraverso la piattaforma TestFlight di Apple. Tuttavia, il numero di tester è stato limitato a 10.000 utenti, raggiunto nel giro di pochi giorni.
Per chi non è riuscito ad accedere alla beta, esiste un’altra possibilità: gli sviluppatori hanno pubblicato l’intero codice sorgente su GitHub, nel repository permissionlesstech/bitchat. Questo permette a utenti esperti di compilare autonomamente l’app tramite Xcode o Swift Package Manager.
Una versione Android è attualmente in sviluppo, con rilascio previsto entro fine 2025. Sono in lavorazione anche le versioni per Linux e potenziali estensioni tramite Wi‑Fi Direct.
Perché serve? I casi d’uso reali:
BitChat nasce per rispondere a situazioni dove la comunicazione tradizionale è compromessa. Alcuni degli scenari d’uso più evidenti includono:
- Proteste e manifestazioni in paesi con censura o oscuramento delle reti.
- Blackout tecnologici dovuti a disastri naturali, guerre o repressione.
- Comunicazione in zone rurali, aree isolate o in montagna senza copertura cellulare.
- Eventi decentralizzati (es. raduni crypto) dove si preferisce la comunicazione peer-to-peer.
In tutti questi casi, l’assenza di dipendenza da server esterni è ciò che rende BitChat una risorsa unica e in molti casi potenzialmente salvavita.
Limiti attuali:
Nonostante il suo potenziale, BitChat è ancora in una fase iniziale. La portata del Bluetooth è limitata (circa 30 metri per dispositivo), e l’efficacia della rete mesh dipende dal numero di utenti attivi nelle vicinanze.
Inoltre, alcune funzionalità moderne come invio di media pesanti, notifiche push o gruppi pubblici non sono ancora implementate. Tuttavia, il team ha dichiarato che queste funzioni verranno aggiunte gradualmente, mantenendo il principio cardine: nessuna dipendenza da server centrali.
Per concludere:
BitChat non è una semplice app: è un manifesto per un nuovo tipo di comunicazione. In un mondo dove ogni messaggio può essere tracciato, filtrato o bloccato, questa applicazione offre una possibilità concreta di parlare liberamente, anche senza Internet.
Forse non sostituirà mai WhatsApp o Signal per l’uso quotidiano, ma in contesti critici o emergenziali, potrebbe diventare lo strumento più prezioso che abbiamo in tasca.

